Capitolo 2: Brevi avventure di forestieri e belle serate di antifascismo

È passato molto tempo dal Capitolo 1, e ancor di più dallo 0. E proprio quando i festeggiamenti per l’anno di vita dell’Edera Squat volgevano al termine, abbiamo saputo che di lì a due giorni si sarebbe dovuto tenere un sit-in proprio nella piazzetta di fronte. Fascista la matrice, un pretesto il tema: lo spaccio ai giardinetti.

Questo sit-in non ha avuto luogo. Abbiamo deciso di giocare d’anticipo: la piazza è stata animata dalle 17.30 circa fino almeno alle 22.30 da un presidio antifascista di 150 persone che non hanno lasciato terreno a una decina scarsa di rappresentanti di un partito di estrema destra alla disperata ricerca di consensi. Dopo aver un po’ piagnucolato sui social, hanno deciso di piazzarsi a un paio di chilometri, in un altro quartiere, di soppiatto, in silenzio per cercare di non farsi trovare (ma anche qui sono stati contestati). Oggi rialzano la cresta, sempre nel mondo virtuale, vantando di aver comunque portato a termine il presidio, anche se nascosti e in numero ridicolo.

Poco ci importa, la piazza non l’hanno vista neanche da lontano. Le motivazioni per cui questo è già da solo un buon risultato sono due: innanzitutto, riteniamo che il fascismo in ogni sua forma non debba trovare spazio in nessun territorio, perché si rifà ad idee razziste, di sopraffazione, autoritarie e squadriste. Abbiamo dimostrato loro cosa sono e dove devono rimanere: rintanati in un angolo ad autoglorificarsi, circondati da polizia, carabinieri e amici loro in borghese.

Il secondo motivo, è che portiamo avanti un metodo di comunicazione diretta col territorio e con le persone, senza cercare un ritorno di interesse ma, al contrario, legami e reti solidali con chi vive gli stessi luoghi. I partiti e movimenti fascisti (così come ogni partito, d’altronde) giocano ad una corsa per guadagnare consensi. Con una mano presentano problemi, reali o apparenti, rendendoli enormi e raccontandoli come impossibili da risolvere… tranne che proprio da loro, unici salvatori, che con l’altra mano presentano anche la soluzione: affidare la propria vita e decisioni completamente a loro, lasciare carta bianca per agire al proprio posto, aspettarsi che i problemi vengano sempre risolti da altri senza preoccuparsi del come, e che ciò sia dovuto.

Non sono mani affidabili. I loro antidoti hanno effetto placebo, e la ricetta è sempre la stessa: “sicurezza”, repressione e polizia.

Ritornando alla giornata di ieri, pur non inneggiando alla vittoria, abbiamo dato un segnale forte in un periodo storico in cui il populismo è sdoganato e il fascismo cerca di riprendere piede, insinuandosi in modo subdolo ovunque intraveda una possibilità di attecchire sul malcontento.

Così continueremo ad agire.

Edera Squat, 21/11/2018